Terapia di coppia: come funziona?
La terapia di coppia può essere considerata una vera e propria palestra, in cui l’istruttore, in questo caso uno psicoterapeuta, ci aiuta a ritrovare le giuste forme e dimensioni, riguardanti la relazione con il nostro compagno e con noi stessi.
Ogni coppia non deve essere considerata come un’unità, ma come coesistenza di due individui con un proprio sostrato sociale, culturale e soprattutto affettivo, che decidono spontaneamente di condividere i propri mondi, con l’intento di completarsi. Nel momento in cui una coppia vive un periodo di crisi per incomunicabilità, tradimento, violenza domestica, differenze socioculturali, difficoltà economiche ecc.… e decide di fare un passo come quello di affrontare una terapia di coppia, per ritrovare la giusta armonia, vuol dire che c’è la volontà, da parte di entrambi, di superare l’ostacolo che non ha permesso di poter continuare a camminare nella stessa direzione.
Il terapeuta, con metodiche specifiche, analizza oggettivamente il sostrato personale di entrambi, poi passa a valutare nello specifico l’evoluzione sentimentale della relazione tra i due (come si sono conosciuti, cosa ha fatto scattare l’alchimia, come va la componente sessuale, come si rapportano con gli altri ecc..); in base a ciò il terapeuta mostrerà oggettivamente alla coppia come funzionano insieme, quali sono i loro limiti e quali i punti di forza da cui è possibile ricominciare, provocando dei veri e propri cambiamenti, utili per poter continuare la relazione. Logicamente l’obiettivo di una terapia di coppia non è obbligatoriamente far rimanere insieme le due persone, ma cercare di capire se, cambiando qualcosa, sia più giusto continuare oppure interrompere la relazione, portando un beneficio ad entrambi.
Una terapia di coppia può essere utile sia per due persone che hanno difficili problemi relazionali, sia per le coppie che hanno una buona relazione di fondo, ma potrebbero migliorare la comunicazione e la rispettiva conoscenza, prevenendo cosi futuri conflitti.
Terapia individuale o di coppia?
Spesso si dà subito colpa alla coppia di un disagio che si sta vivendo.
Vengono messe in luce tutta una serie di mancanze, distrazioni, differenze, che portano inevitabilmente ad incolparsi a vicenda, senza soffermarsi a pensare che spesso, se qualcosa non va, potrebbe dipendere unicamente da noi singoli. Entrambi i membri è bene che riflettano sull’origine di tale disagio, per fare chiarezza e soprattutto individuare di cosa si ha più bisogno. In questo modo fare una terapia individuale permetterà di capire se sia opportuno o meno coinvolgere anche l’altra metà, al fine di ritrovare un giusto equilibrio. Non dimentichiamo che ciò che ci circonda è solo lo specchio di ciò che noi pensiamo e siamo. Se a noi manca un equilibrio o un’armonia interna, non possiamo incolpare l’altro di tale mancanza. È bene partire in primis da Io per poi casomai arrivare a Noi. Quindi possiamo dire che ci sia una vera e propria compensazione tra le due tipologie.
Cosa affronta la terapia di coppia
Partiamo dal presupposto che nulla sia scontato, soprattutto la felicità nostra e di chi ci è affianco. Abbiamo sicuramente un’immagine un po' distorta di quello che è una coppia e una famiglia.
I media ci bombardano quotidianamente con immagini di coppie felici, sorridenti, passionali, ma poi la realtà fuori è veramente così?
Il romantico finale cinematografo “The End e vissero tutti felici e contenti” forse andrebbe rivisto!
Viviamo in un mondo fatto di apparenze e di rimandi, a volte troppo ingannevoli, dove non siamo più capaci a comunicare veramente. Tutto è diventato molto superfluo. Basta soffermarci sulle persone a noi più vicine per poter vedere coppie distrutte da fraintendimenti, conflitti e tradimenti. Delle vere e proprie guerre emotive tra due persone che, un bel giorno, si erano incontrate, scelte ed amate. Ma come è possibile tutto ciò? Perché queste storie si sbriciolano? Ci restano solo dei frammenti, alcuni belli ma alcuni anche molto brutti. E se i momenti NO superano quelli più positivi cosa possiamo fare?
Affrontare una terapia di coppia non dovrebbe essere visto come ultima ancora di salvezza, anzi ricorrere ad uno specialista può solo che aiutarci a conoscere meglio sia noi stessi sia chi ci sta accanto. Oggi esistono tecniche di terapia breve strategica appositamente pensate per le diverse crisi di coppia, che permettono, laddove è possibile, di sbrogliare il nodo della matassa e di ricreare il giusto equilibrio.
La terapia di coppia si può richiedere per diverse motivazioni, che possono riguardare il singolo componente come, la depressione, gli attacchi di panico, i disturbi alimentari, le fobie, insoddisfazioni personali; sia di entrambi come la sessualità, il tradimento, le frustrazioni, la perdita di fiducia, la non comunicabilità, le difficoltà procreative, i problemi legati alla gestione degli oneri domestici, le discussioni frequenti, i problemi economici, i problemi di gestione delle emozioni come la rabbia e la gelosia.
È importante essere in grado di chiedere aiuto, perché problematiche che in realtà potrebbero sembrare insormontabili, in realtà hanno molteplici soluzioni.
Quanto dura
Non esiste una durata precisa quando si parla di una psicoterapia, tutto dipende dalla natura e complessità della situazione in esame.
Sicuramente una partecipazione attiva di entrambi i soggetti, una buona motivazione e una discreta fiducia, possono accelerare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. È consigliabile seguire le indicazioni dello psicoterapeuta almeno per alcuni mesi, in modo da verificare e consolidare insieme i risultati raggiunti.
Se il partner non vuole
Spesso può accadere che uno dei due membri della coppia non sia d’accordo sul voler iniziare un percorso terapeutico insieme.
Frequentemente si hanno casi in cui solo uno dei due inizia la terapia portando però vantaggi e cambiamenti costruttivi ad entrambi.
Crisi dopo la nascita di un figlio
La nascita di un bambino potrebbe minare la solidità di un rapporto anche duraturo.
La gioia iniziale, dopo pochi giorni, potrebbe trasformarsi in un radicale cambiamento di vita per entrambi. Pensiamo alle notti passate in bianco, alle innumerevoli responsabilità, alla stanchezza, ai dubbi che subentrano con l’arrivo di un figlio. Per non parlare dello stravolgimento psico-fisico che subisce la neomamma prima, durante ma soprattutto dopo il parto. Davanti a questo quadro se non c’è una buona solidità di coppia si rischia di perdere il giusto equilibrio e cadere in una crisi molto forte. Se non si trova subito il modo per risolverla e superarla c’è il rischio che con il tempo possa portare allo sfaldamento di tutta la famiglia.
La crisi dopo una nascita può verificarsi per varie ragioni: la coppia è troppo giovane e non ha le capacità per poter affrontare una determinata situazione, oppure i due non si sono conosciuti abbastanza, oppure il figlio non era proprio desiderato da entrambi, oltre poi all’aggiunta di altri tremila problemi che fanno parte della quotidianità. Per evitare una crisi del genere è bene agire fin da subito, accettando il nuovo compito di genitori, i nuovi ritmi, ma soprattutto fare in modo di ritagliare anche solo dei brevi momenti di relax che ricaricano la coppia. Non dimentichiamo che il confronto e il dialogo sono il fondamento di qualsiasi relazione, in particolar modo quando c’è l’arrivo di un bimbo. Non si devono perdere di vista i punti cardine in una coppia: Amore, Rispetto, Fiducia, Complicità.
La gelosia
La gelosia è un’arma a doppio taglio nella coppia: può diventare distruttiva, se rivolta a difendere solo l’amore per l’altro, o costruttiva se rivolta a ricaricare il rapporto, minato dalla noia della quotidianità. Far sentire all’altro un senso di gelosia per la coppia, nel senso di voler difendere o proteggere il proprio sentimento d’amore, è un atteggiamento a dir poco positivo.
Perché trasmette un senso di appartenenza, di protezione, aumentandone l’intimità. Quando però un atteggiamento di gelosia assume tinte più aggressive, allora è bene capirne le cause. Un comportamento del genere può avere solo un potere distruttivo sulla coppia. Il problema il più delle volte può dipendere dalla paura dell’abbandono o dalla mancanza di affetto. Se frequentiamo un partner ipersensibile al tema della gelosia, cerchiamo di non esagerare con i nostri comportamenti, trasmettendogli ulteriore inutile insicurezza. Proviamo invece a infondergli più fiducia con attenzioni che lo aiuteranno ad affrontare il suo disagio e a rinvigorire il legame di coppia. Anche in questo caso l’aiuto di un terapeuta può solo che giovare.
Elenco Psicologi e Psicoterapeuti
BOLOGNA - Dott.ssa Chiara Satanassi
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Tag: Psicoterapeuta Bologna
La Dr.ssa Chiara Satanassi è iscritta all'Albo degli Psicologi dell'Emilia Romagna, nella sezione A, al n° 3539 con qualifica di Psicologo e Psicoterapeuta. Ha seguito un Master in “Psicoterapia Breve Strategica “ a Bologna, condotto dal Dott. Giorgio Nardone e dal Dott. Andrea Fiorenza. E' Terapeuta EMDR qualificato. Organizza corsi psico-educativi per la genitorialità, attraverso l'uso del modello del “Circolo della Sicurezza”. Sul sito web http://www.psicologa-a-bologna.it ci sono tutte le informazioni riguardanti la sua professione, oltre alle indicazioni per contattare direttamente la Dottoressa.